Chirurgia mastoplastica additiva, tutto quello che c’è da sapere

È uno degli interventi più richiesti di chirurgia estetica: ogni anno in Italia oltre 30 mila donne ricorrono al bisturi per un intervento di mastoplastica additiva, cioè l’aumento del seno. Le protesi possono essere di due tipi in solo silicone o silicone poliuretano.

  • Silicone: Sono molto morbide, adatte alle donne con un seno piccolo che vogliono passare da una prima ad una terza abbondante” spiega il dottor Mirko Manola, medico specializzato in chirurgia plastica additiva. Hanno una durata media di dieci anni, poi in seguito si dovrà ricorrere ad un secondo intervento per sostituirle. Nel 20 per cento dei casi possono esserci complicanze post-operatorie in quanto può verificarsi la rotazione delle protesi, cioè lo spostamento dalla loro corretta posizione.
  • Poliuretano: le protesi di questo tipo invece sono più dure e offrono molti vantaggi, primo fra tutti la durata, che è di circa 20 anni, vale a dire il doppio rispetto a quelle in silicone. Inoltre evitano le complicanze post operatorie, ovvero l’icapsulamento e la rotazione. Agiscono contro il naturale cedimento della mammella nel tempo.

La forma delle protesi

Le protesi possono avere varie forme rotonde o anatomiche.

Le prime hanno la forma di metà sfera e sono consigliate alle pazienti che hanno già una forma armonica del seno e desiderano un aumento del seno moderato, oppure alle donne che in seguito alla gravidanza hanno il seno cadente e svuotato. Mentre le protesi a goccia hanno una parte superiore meno piena rispetto a quella inferiore garantendo al profilo un’aspetto naturale.

L’intervento può essere di due tipi

L’intervento può essere sottoghiandolare o sottomuscolare: nel primo caso la protesi avviene dietro la ghiandola, ma questa tecnica può essere effettuata soltanto nelle pazienti che hanno una buona percentuale di tessuto ghiandolare. Viene consigliato alle pazienti che vogliono passare da una seconda a una terza taglia. Per questo intervento non è obbligatorio un drenaggio post-operatorio ma si deve rimanere sotto controllo per 8-12 ore.

Mentre nell’intervento sottomuscolare (dual plane) la protesi viene inserita al di sotto del muscolo pettorale: è utilizzata nelle pazienti con scarsa presenza di tessuto ghiandolare nella parte superiore della mammella. Viene consigliata alle donne che vogliono passare da una prima a una terza misura. Questo tipo di intervento è più invasivo ed è obbligatorio un drenaggio almeno per 24 ore.

Le possibili complicazioni

Dopo l’intervento possono verificarsi infezioni ed ematomi e il sieroma, cioè un accumulo di siero. È importante quindi affidarsi a medici esperti specializzati in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica in clinica o in ospedale.